PANASONIC 3DO: croce e delizia.

In questo post, mi occuperò di un oggetto veramente particolare, forse uno tra i più singolari della storia delle console home. Sto parlando di 3do, una sfortunata console a 32 bit prodotta Panasonic, LG e Creative Technology nel 1993. In rete troverete molte informazioni perlopiù focalizzate sull'insuccesso commerciale di questa macchina. Pur non sottovalutando questa innegabile realtà, mi ritengo più che fortunato a possedere un 3do, riflettendo inoltre sulle reali motivazioni che hanno reso questa piattaforma un oggetto quantomeno impopolare.

La console più potente della sua epoca.
Tecnicamente parlando le potenzialità di 3do non si discutono. Questa macchina di quinta generazione montava un processore a 32-bit 12.5 MHz RISC CPU (ARM60) parallelamente ad un co-processore matematico. La scheda video era alimentata da 2 co-processori in grado di produrre dai 9 ai 16 milioni di pixel al secondo. Grazie alle sue avanzate caratteristiche tecniche, la macchina poteva generare effetti quali rotazioni, distorsioni e resizing di texture mappate. Anche per quanto riguarda l'aspetto sonoro, 3do si dimostrava un sistema avanzato, supportando addirittura il Dolby Surround. Panasonic pensò di introdurre il supporto cd, come archiviazione di memoria principale della macchina. Il lettore cd era dotato di slot automatica (ne esiste anche una versione con apertura a molla) e doppia velocità di lettura (300 Kb al secondo). La console era dotata di un sistema operativo multitasking a 32 bit. Mi permetto di aggiungere a questa lista di caratteristiche tecniche che potrete reperire ovunque, una nota sulla qualità strutturale di questo hardware: 3do era una console veramente massiccia e ben costruita, di fattura indubbiamente genuina. Un gamers di vecchia data come me, sa bene a quanti difetti strutturali siamo andati incontro in questi anni: case di spessori minimi ed estremamente fragili, lettori cd-dvd delicatissimi, joypad (anche costosi) che perdono la sensibilità dei tasti (analogici e non), led rossi della morte e via dicendo. Con 3do quanto elencato è scongiurato: dopo anni di utilizzo la mia console è silenziosa, le prese d'aria sono sempre pulite, il carrello cd scorre che è una bellezza ... questa macchina è un'orologio svizzero!

Un hardware impeccabile.
1. Panasonic 3do prospetto frontale.
2. Panasonic 3do prospetto posteriore.

Ed eccolo il mio gioiellino in tutta la sua imponenza. Frontalmente è visibile il lettore cd, lo sportellino (chiuso) con logo Panasonic. La macchina è dotata di due pulsanti principali posizionati ai lati: il tasto power per l'accensione e il tasto reset. In basso è visibile un unico ingresso per il controller. Sul retro vediamo tutti gli ingressi, audio\video RGB, RF out, CH Select più espansione di memoria. Per migliorare l'immagine la scheda video è inoltre dotata di ingresso S-V.

Un joypad semplice ma all'avanguardia.
3. Il joypad di Panasonic 3do.

Nonostante la croce direzionale non brilli particolarmente tanto in tema di sensibilità, il joypad di 3do, nella sua semplicità, gode di un'ottima impugnatura, tre tasti base (A-B-C) due testi laterali più uno centrale, i tasti "X" e "P" quali START e PAUSE. Caratterizzato da un cavo molto lungo (oltre 1,5 m) in previsione di monitor di grande calibro, questo controller è dotato di jack-in per auricolari e\o cuffie stereo con tanto di rotella analogica per la regolazione del volume (formula adottata dalle console di nuova generazione).

Panasonic 3do e multimedialità.

4. Bundle Panasonic 3do, dalla mia collezione.

Prima piattaforma nel suo genere a possedere un sistema operativo complesso, memoria di salvataggio interna e la capacità di riprodurre video-cd, Panasonic 3do si può ritenere a tutti gli effetti un pioniere delle console multimediali. Panasonic ha a suo modo anticipato quella che oggi è la normalità. Questa sua prerogativa ha inoltre contribuito a rendere questa macchina particolarmente adatta per la riproduzione di laser game, di cui ricordo i leggendari "Dragon's Lair" e "Space Ace". La console era inoltre compatibile con una laser gun (hardware da acquistare a parte), i giochi più particolari sono a mio avviso le serie "Crime Patrol" e "Mad Dog", full motion video interattivi girati con cast di attori reali. Tra i grandi nomi: Capcom ed SNK, hanno pubblicato su 3do le loro migliori versioni di Street Fighter 2 e Samurai Shodown, praticamente identici alle rispettive controparti ARCADE. Non mancano i capolavori assoluti come Another World e Need for Speed di cui la versione 3do è particolarmente pregiata. Disponibili per questa piattaforma anche grandi classici del calibro di Doom e il suo "gemello" Wolfenstein 3d. Nella top list non voglio dimenticare Alone in the Dark 2, un'avventura grafica che ha fatto storia. Esistono inoltre numerosi titoli che sfruttano la capacità della macchina di riprodurre filmati in full motion, tra cui simulazioni di Quiz televisivi e giochi erotici con attori in carne ed ossa di dubbia qualità.

CONSIDERAZIONI FINALI: il prezzo dell'insuccesso ...
La qualità purtroppo si paga. Il fattore "prezzo" è stato la causa principale dell'insuccesso di Panasonic 3do. Nonostante le grandissime potenzialità hardware offerte della macchina in questione, i grandi sviluppatori hanno preferito investire e firmare contratti con aziende che hanno scelto una linea di mercato più snella. Difatti, la mancanza di titoli di spessore non è altro che il risultato della politica economica di Panasonic che, troppo avanti per l'epoca ha creato qualcosa di straordinario, ma non per tutte le tasche. La console ha venduto 5 milioni di unità, che purtroppo non sono mai state supportate a dovere, finendo nel limbo del mercato. Non posso dunque biasimare i giocatori che hanno preferito aspettare per scegliere sicurezze quali Saturn di SEGA e PSX di Sony. Chi ha la fortuna, come me, di possedere questo gioiello chiamato 3do, deve necessariamente essere selettivo e sapersi accontentare dei pochi titoli che davvero valgono la pena di essere giocati. Ora come ora il gusto di rigiocare suddette opere è davvero tanto, al tempo, considerando la spesa in rapporto a quanto offerto, faceva desistere dall'acquisto di questo mostriciattolo nero.

Mattia.

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